La figura del sommelier...
L'arte vera del sommelier.
Trovare la bottiglia giusta da abbinare ad un piatto è in sintesi il
lavoro del sommelier.
I principi che regolano gli abbinamenti sono complessi, infatti
riguardano una comprensione e una conoscenza approfondita sia delle
caratteristiche che compongono il vino, sia delle caratteristiche
che compongono il cibo.
Il problema principale dell'abbinamento vino-cibo è quello di creare
un equilibrio armonico fra i due elementi.
Le linee generali da seguire sono sostanzialmente due, gli
abbinamenti che provengono da una tradizione consolidata, e quello
della concordanza o discordanza.
L'abbinamento per tradizione è
uno principio sempre valido, si basa sulla semplice condizione di
preferire abbinamenti che prevedano un l'accostamento di piatti e
vini che generazioni e generazioni hanno tramandato.
Sono abitudini enogastronomiche consolidate e molto apprezzate da
turisti e consumatori, poiché consentono un'immediata comprensione
del luogo attraverso i sapori e i profumi del territorio.
Ogni regione italiana possiede una propria cultura culinaria ben
definita, una propria tradizione.
L'abbinamento per concordanza o per contrapposizione,
seguendo questi due principi si è
invece alla ricerca dell'abbinamento perfetto, trascurando qualsiasi
criterio psicologico, emozionale o tradizionale, basandosi
esclusivamente su criteri oggettivi.
Lo scopo finale è quello di creare un equilibrio quanto più
possibile armonico fra il vino e il cibo, in modo tale che nessuna
particolare caratteristica del cibo prevalga nettamente su quella
del vino e viceversa. Il risultato di un buon accostamento è la
valorizzazione delle caratteristiche migliori di entrambi.
Per contrapposizione
Abbinare per contrapposizione vuol dire scegliere un vino che abbia
caratteristiche organolettiche opposte a quelle del cibo.
Per concordanza
Si basa sul presupposto che le caratteristiche presenti nel cibo
devono essere le stesse che si ritrovano nel vino.
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